LIVE AT POMPEII

All’apice della notorietà, mentre a Parigi si abbozzava THE DARK SIDE OF THE MOON, i Pink Floyd ricevettero l’offerta di girare un film-concerto, cosa già realizzata da altre band; il regista Adrian Maben ebbe l’idea di girarlo in uno scenario assolutamente anticonvenzionale e scelse l’anfiteatro di Pompei. Il film, Pink Floyd – Live At Pompeii, apparve nel 1971 e resta tuttora un passaggio memorabile della storia del rock sia per l’esecuzione in uno spazio vuoto (non più ripetuta da altri, se non come citazione di questa), sia per gli effetti audio-visivi utilizzati. Il live, infatti, è stato girato nell’era dei concerti megalitici con migliaia e migliaia di spettatori ma, al contrario di questi, nel LIVE AT POMPEII il pubblico viene lasciato fuori dell’arena per avere la massima purezza di suono ed elevarlo al livello di massimo protagonista. L’anno successivo uscì, sempre ad opera dello stesso regista, una versione del live con l’aggiunta tra i brani di riprese fatte durante le incisioni dell’album THE DARK SIDE OF THE MOON (scelta criticata dai fan perché così facendo si perdeva “l’atmosfera” del live).

Lo spettacolo dei PFL si sviluppa attraverso l’esecuzione dell’intero repertorio di brani del LIVE AT POMPEII, calato in una cornice scenografica che riproduce la suggestione delle atmosfere, dei suoni e delle luci dell’originale. Per questo i PFL scelgono di suonare questo live tutto d’un fiato concentrandolo in un’unica metà del loro spettacolo, nella originaria formazione a quattro, e dando spazio all’improvvisazione per ricreare quel sound psichedelico ed inconfondibile dei Pink Floyd del primo periodo. Prima di essere suonato, il LIVE AT POMPEII va infatti “sentito e vissuto” tanto è particolare nella scelta dei brani, nella modalità di esecuzione e nell’arrangiamento. Qui si vedono i veri Pink Floyd, grandi improvvisatori e creatori di incredibili atmosfere e sonorità senza l’utilizzo di effetti speciali ma con il solo ausilio della strumentazione di base. Non a caso la cornice essenziale per la realizzazione dello show è l’utilizzo della stessa strumentazione dell’originale: il grande gong al centro della scena è quello utilizzato da Waters con tanto di fiamme; la batteria ha le stesse decorazioni sulla doppia cassa come quella di Mason; la chitarra è la Black Strat di Gilmour dal primo aspetto con il palettone anni 70′ e il battipenna bianco; il basso è il Sunburst con il battipenna tartarugato; infine l’organo è il Farfisa Compat Duo con il quale Wright riusciva a creare le sue indimenticabili melodie e le celestial voices di A SAUCERFUL OF SECRETS.

L’intero spettacolo è accompagnato da stralci di immagini tratte dal film, proiettate sul megaschermo circolare situato, nel rispetto della migliore tradizione floydiana, sullo sfondo del palco. I PFL, oltre ad aver riproposto questo show nei principali palchi romani, hanno dato vita ad un memorabile LIVE AT POMPEII nella suggestiva cornice dell’anfiteatro romano di Ostia Antica nell’estate del 2016.